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Smaltimento cromo

Cromo esavalente e cromo trivalente

Il cromo esavalente e il cromo trivalente si differenziano principalmente per il loro stato di ossidazione, ovvero il numero di elettroni che un atomo di cromo ha ceduto o ricevuto durante una reazione chimica.

Il cromo esavalente, anche noto come cromo(VI) o cromo(+6), ha un numero di ossidazione di +6. Ciò significa che ha perso sei elettroni e ha una carica positiva di +6. Questa forma di cromo è spesso presente in composti come il dicromato di potassio e il cromato di sodio. È utilizzato in molti processi industriali (processi galvanici – processi di cromatura) e può essere molto tossico per gli organismi viventi.

Il cromo trivalente, noto anche come cromo(III) o cromo(+3), ha un numero di ossidazione di +3. Ha perso tre elettroni, quindi ha una carica positiva di +3. Questa forma di cromo è meno reattiva rispetto al cromo esavalente ed è spesso presente in composti come il solfato di cromo e l’ossalato di cromo. Il cromo trivalente è considerato meno tossico del cromo esavalente.

In breve, la principale differenza tra i due sta nel numero di ossidazione e nelle proprietà chimiche che ne derivano, incluso il loro impatto ambientale e sulla salute e quindi per il loro smaltimento è sicuramente necessario coinvolgere professionisti del settore, come aziende specializzate nella gestione dei rifiuti pericolosi, per garantire uno smaltimento sicuro e conforme alle normative.

La corretta gestione di rifiuti così tossici e pericolosi è fondamentale per prevenire gravi danni ambientali e per proteggere la salute umana.

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